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Non vuole andare a scuola (Non gli piace la scuola)

Il bambino cresce: è l'età delle scoperte. Le prime amicizie, l'asilo, la scuola, le prime responsabilità. Il giusto rapporto con la televisione ed internet, il rapporto con i fratellini più piccoli o con quelli più grandi, i primi distaccamenti ed i primi passi per diventare grandi!
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Paola
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Messaggio Paola »

Cosa possiamo fare noi genitori per aiutare i nostri bambini nell'inserimento alla scuola materna? Soprattutto quando a loro non piace andare a scuola e/o non hanno voglia di andarci.
Grazie

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Messaggio Amministratrice »

L'inserimento nella scuola è un momento molto delicato. Generalmente il primo approccio del bambino è positivo: stimolato dalla curiosità, trova affascinante quell'ambiente pieno di giochi e bambini. Superati i primi giorni di novità subentra il dolore del distacco dalla famiglia, che cessa nel momento in cui il bambino capisce che il genitore non l'ha abbandonato lì, ma torna.

Bisogna essere dolci, ma anche decisi e sereni, non far percepire il proprio stato d'ansia, perché i bambini sono molto recettivi e quindi si domandano "se la mamma è così triste, dove mi sta portando?" Occorre che l'inserimento sia graduale: solitamente si concorda un approccio di poche ore, per poi passare al pranzo e alla prima uscita, via dicendo. Bisogna essere costanti e non lasciarsi sconfortare da crisi di pianto così forti che, spesso, sconvolgono i poveri genitori: si tratta di una reazione normalissima.

Non bisogna nemmeno intervallare la frequenza con momenti di assenza per due motivi: uno, il bambino capisce che dopo il suo pianto, mamma e papà possono cambiare idea e due, più importante, il bambino rimane disorientato, perché tarda a comprendere le sequenze della giornata che trascorre all'asilo. Il bimbo si rilassa quando realizza che mamma torna ed è in grado di capire anche qual è il momento in cui torna: dopo il pranzo, il gioco in cortile ecc. La scansione della giornata è molto importante, perché il "conosciuto" dà fiducia. Altre buone regole sono:

- affidarsi agli insegnanti che, data la loro esperienza, sanno suggerire il meglio per garantire la serenità del bambino;

- creder loro quando affermano che il bambino non ha versato neanche una lacrima, perché all'interno della classe si crea un ambiente sereno, di gioco, di relazione con gli altri compagni, che nel giro di pochi minuti rasserena il piccolo; e presto quest'ultimo capisce di trovarsi in un ambiente caldo ed accogliente come quello della famiglia.

Per quanto riguarda il fatto di essere stato curato dai nonni, spesso molti genitori ritengono che il figlio non avrà difficoltà a frequentare la scuola, perché finora è sempre stato bene senza mamma e papà. Si tratta di una falsa credenza, perché la scuola è un ambiente completamente diverso, con persone adulte e bambini che non conosce, bambini che possono anche invadere il suo territorio, perché lo provocano, gli portano via dei giochi, a volte lo picchiano; presentato così può sembrare un ambiente negativo, ma non dimentichiamoci che è una palestra di vita.

Tutte queste novità hanno decisamente un impatto emotivo forte su un bambino probabilmente fragile, molto unito a mamma e papà, poco abituato a giocare con coetanei, magari figlio unico; ma vengono superate nel momento in cui il piccolo intreccia amicizie, capisce che i maestri sono dolci e severi come mamma e papà. Arriva poi il momento in cui il bambino non vede l'ora di andare all'asilo...vi auguro che arrivi presto questo momento! Forza e coraggio: sono sicura che entro un paio di settimane avrete già risolto il problema!
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armid@
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Iscritto il: 27 nov 2021

Messaggio armid@ »

Ciao. Ho letto con piacere alcuni articoli che sono nel forum e che riguardano i diversi aspetti sociali e psicologici del bambini .
Volevo sottoporre il problema che da un paio di mesi mi ha messo alla prova con mia figlia e che riguarda per l'appunto la scuola materna.
Premetto che mia figlia ha frequentato per due anni il nido e ora è al secondo anno di scuola materna.
Ho tribolato un po' i primi mesi del nido perchè l'inserimento non è stato semplice, ma poi tutto è andato per il giusto verso.
L'anno scorso al primo anno di scuola materna nessun capriccio, anzi, non vedeva l'ora di andare a scuola.
Quest'anno tutto bene per i primi 15 gg...e poi il disastro. Si sveglia con me(alle 6.15) e inizia a piangere perche non vuole andare a scuola; una volta a scuola (io purtroppo la devo lasciare per le 7.45) è un continuo pianto a momenti alterni, ha persino dei giorni in cui si rifiuta di mangiare...
Ho concordato alcune scelte con le insegnanti, ma questo non è servito, mi spiego meglio: si è fatta convinta e ha iniziato a chiedere di dormire nel suo lettino, così l'ho accontentata, anche se i risvegli notturni mi mettono a dura prova( a dir la verità si sveglia anche quando dorme con me perchè è disturbata dal reflusso).
Ho allestito un piccolo calendario giornaliero in cui deve attaccare dei cuori tutte le volte che non piange...al traguardo ci sarà un premio che ho riposto sulla credenza in modo che sia sempre a portata di vista..ma i risultati sono pochi e discontinui...avete qualche suggerimento?
Ah, dimenticavo..quando òle chiedo perchè piange, lei risponde che vuole sempre stare con me :(

Grazie
Armid@

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lalletta77
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Messaggio lalletta77 »

Bella anzitutto benvenuta!!!!!!
gurda la psicologia dei bambini e' veramente un terno all'otto!!! i bambini hanno delle fasi, in cui vogliono piu' attenzioni dai genitori, e affetto e possono dimostrarlo facendo varie cose, tra cui capricci e pianti, o rifiuto del cibo!! ora bisognerebbe, solo capire perche' la tua bambina non vuole andare a scuola!, hai indagato bene se magari ci sono compagnucci che la stuzzicano o le fanno brutti scherzi?? a volte i bambini non ammettono delle situazioni e dicono di non volere andare a scuola proprio perche' a casa sono protetti e liìno!!!
o se hai la possibilita' di parlare con una logopedista, magari lei ti puo' aiutare a capire cosa la blocca!
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Complimenti per l'idea del calendario e premio "a vista"... geniale!
p.s. benvenuta tra di noi!
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rosy
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Messaggio rosy »

Concordo con Lalletta.
Anche una delle più banali incomprensioni con un compagnetto, su un gioco..su un giocattolo, può far pensare ai bimbi che a casa si sta meglio perchè lì nessuno può toccare le sue cose o simili e allora ecco che cominciano i capricci e i pianti per andare a scuola.
Ora...E' vero che dobbiamo capire cosa succede ai nostri bimbi.. ma dato che a scuola noi non siamo con loro..dovrebbero essere le educatrici a comunicare ai genitori se hanno visto qualcosa che ha portato il bimbo/a a rifiutare di andarci! Soprattutto se son piccolini mica riescono a spiegarcelo i nostri bimbi!

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armid@
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Mammina
Iscritto il: 27 nov 2021

Messaggio armid@ »

Ciao e grazie a tutte per le risposte. Per quanto riguarda la scuola di mia fiaglia ci sono stati alcuni cambiamenti che potrebbero aver modificato il suo comportamento e ve ne voglio parlare.
1) La maestra quella quale era più affezionata (che però era supplente) se ne è dovuta andare perchè ne è arrivata un'altra di ruolo. Però la bimba ha instaurato un buon rapporto anche con la nuova.
2) Le compagne grandi dell'anno scorso, quelle grandi hanno lasciato la scuola dell'infanzia per la primaria e questo a lei è dispiaciuto molto.
3)quando l'anno scorso la portavo a scuola in anticipo, c'erano altri 2 bambini che arrivavano presto, ora è da sola. Tuttavia la prima insegnante arriva dopo 5 minuti.
Detto questo ci sta tutta che la mia tigre si possa sentire a disagio...ma due mesi di pianto sfrenato...no quello no...Anche perchè i capricci si protraggono a casa: dice spesso di no, non vuole fare anche le cose più banali, come vestirsi per uscire ecc.
Ah, altri compagni che la disturbano non ci sono, mi sono già informata dalle insegnanti...
Ho provato con le coccole, con gli abbracci, con le punizioni. Cerco sempre di sottolineare una cosa quando la fa, la lodo e la incoraggio ...ma credetemi ha un caratterino per niente facile...

Beh..questo è quanto...
Armid@
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