Il momento è arrivato: buffo e incerto il bambino si alza in piedi e barcolla verso le braccia sicure della sua mamma. Per raggiungere questo traguardo ha dovuto allenarsi per mesi rinforzando le ossa e i muscoli e sviluppando le aree cerebrali dedicate all’equilibrio, alla coordinazione muscolare e all’orientamento nello spazio. Tra i 9 e i 16 mesi il piccolo segue un personale percorso psicomotorio che varia da caso a caso: alla crescita neurofisiologica si associa il fattore ambientale ossia uno spazio sicuro dove il bambino possa iniziare a sperimentare con libertà vivendo una situazione di amore e di incoraggiamento.
Ecco tappa per tappa com’è arrivato a questa importantissima conquista.
Il bambino manifesta una motivazione precoce già dai primissimi mesi di vita: comincia ad appoggiarsi sugli avambracci, dimostra abilità nell’afferrare oggetti con le dita e cerca di raggiungere qualcosa estendendo le braccia. La motricità non è un fatto esclusivamente meccanico: passa anche attraverso le esperienze sensoriali che mettono il bambino in relazione con il mondo. Per questo è fondamentale il rapporto fisico con la mamma. Non dovranno mai mancare quindi carezze e coccole proprio perché il gioco e il senso di piacere rappresentano il principale incentivo al movimento e alla deambulazione.
Il passaggio successivo, generalmente nel secondo trimestre di vita, è dedicato alla conquista intermedia: la posizione seduta. In questa fase il bambino deve essere lasciato libero di assumere qualsiasi posizione abbia desiderio di sperimentare. Ancor prima di sedersi autonomamente rotola su sé stesso ripiegando una coscia sotto il corpo, sollevando il sederino con una spinta e girandosi a pancia in su. L’atteggiamento della mamma dovrà essere giocoso e incoraggiante e non preoccupato e protettivo.
Intorno ai 9-11 mesi il bimbo inizia a gattonare: questa fase, che precede la vera e propria camminata eretta non è sempre una regola. Non tutti i bambini lo fanno e questo non deve creare alcun allarmismo. Non bisogna forzarlo ma mettergli a disposizione spazio e stimoli.
E finalmente i primi passi! Il piccolo è alla ricerca dell’equilibrio ottimale, barcolla e cammina in modo scomposto cercando di appoggiarsi per non cadere. E’ inevitabile passare attraverso una serie di piccoli fallimenti e di errori da correggere che sono del tutto innocui. La deambulazione è in parte legata al benessere psicofisico del bambino che va quindi incoraggiato in modo da conferire sicurezza e serenità.
Bambini e primi passi
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- SUPER MODERATRICE
OFFLINE - Iscritto il: 27 mag 2021
Elisa la pigrona per ora rotola rotola x tutta la casa!!! fa' finta di gattonare immaginiamici a camminare comincera' a 18 anni!!!