Fatica a far la cacca, reflusso,coliche,collimil e fermenti
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				guisela
 - Mammina
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 - Iscritto il: 29 apr 2021
 
la mia bimba ha un mese e 11 giorni non allattandola al seno fa troppa fatica a fare la cacca avendo anche le colicchette piange sempre, di giorno riesce in braccio a dormire 3 ore invece la notte un'ora a pause di 10 minuti per le coliche prende il collimil la pediatra mi ha detto di non farle piu prendere i fermenti lattici perche erano quelli forse che non le permettevano di scaricarsi poi mi ha cambiato il latte prima prendeva il mellin liquido ora prende sempre mellin pero anti reflusso ma anche questo adesso non fa piu effetto lo vomita coome l'altro non so piu cosa fare......se avete qualche consiglio vi prego aiutatemi.....ps ...sapete in quale sito posso andare per poter vendere la scorta di mellin liquido q ho a casa...????? grazie mille.[/list][/i]
			
			
									
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				lalletta77
														 - SUPER MODERATRICE
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 - Iscritto il: 27 mag 2021
 
Da quuanto ho capito il problema principale e' il reflusso!giusto! mangia e dopo aver digerito piange molto! Anche Elisa lo ha avuto ed e' brutto ti capisco, sopratutto la notto, e' micidiale! devi anzitutto trovare il latte giusto, e non e' facile, e poi il reflusso va' curato, ci sono vari medicinali, tipo il gaviscon, e altri ma e' la pediatra che dovrebbe aiutarti a capire il problema primo, e poi la soluzione x secondo!
			
			
									
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				Amministratrice
														 - ADMIN
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 - Iscritto il: 23 dic 2021
 
Ciao e benvenuta!
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Il reflusso gastro-esofageo
Il reflusso gastro-esofageo si manifesta innanzitutto con rigurgiti molto frequenti, che usualmente si presentano già dai primi giorni di vita, ma che possono farsi vivi per la prima volta anche qualche settimana dopo.
Inizialmente il bambino sembra non essere infastidito dalla cosa. Anzi mostra indifferenza e di solito mangia tranquillamente e cresce bene. Nel giro di un paio di settimane però il ritorno
di latte inacidito verso la bocca comincia a causargli un fastidio evidente. Il piccolo diventa sempre più irrequieto, piagnucola in continuazione, ha spessissimo il singhiozzo e mangia con difficoltà Inizia a succhiare cioè, ma dopo pochi secondi si irrigidisce e si stacca piangendo. E' evidentemente affamato, ma non riesce a proseguire il pasto perché "qualcosa" glielo impedisce. Ci riprova dopo qualche secondo, ma la cosa si ripete, anche se pian piano, alla fine, riesce a continuare la poppata fino a completarla. Durante l'intervallo fra un pasto e l'altro però le cose possono andare anche peggio. Il bambino infatti spesso smania e rigurgita in continuazione (c'è sempre un po’ di latte inacidito sul suo bavaglino o sui vestiti di chi lo tiene in braccio), sussulta per il singhiozzo, piange, non riesce a dormire. Talvolta vomita a getto tutto ciò che ha mangiato e ciò succede abbastanza spesso nelle fasi in cui il disturbo è più intenso. Sovente, sembra provare un leggero sollievo succhiando un po’ di acqua o di camomilla. Ma dopo un breve intervallo rigurgita ancora di più.
Cause e conseguenze del reflusso
Al contrario di quanto molti pensano, il reflusso non è un sintomo di allergia al latte e non risponde perciò ai cambiamenti di formula. Esso è legato soltanto al cattivo funzionamento di una valvola (il cardias), che dovrebbe normalmente impedire al contenuto dello stomaco di ritornare verso l'alto. Perciò il latte inacidito dai succhi gastrici refluisce continuamente dallo stomaco verso l'esofago. Ecco il perché del nome "reflusso gastro-esofageo" dato a questo disturbo. L'esofago, sotto l'attacco continuo dell'acido gastrico, si infiamma sempre di più. Si verifica cioè una "esofagite da reflusso", che è la causa principale delle sofferenze del bambino. L'esofagite infatti provoca un bruciore che spiega l'irrequietezza costante e la difficoltà con la quale il piccolo che ne è affetto inizia la poppata. L'esofago infiammato inoltre va spesso in spasmo, causando un dolore molto intenso, il sintomo che induce appunto all'errore di diagnosi fra il reflusso e le coliche. Infine, l'esofagite spiega anche il singhiozzo molto frequente e prolungato, che si verifica dopo quasi ogni poppata nel reflusso.
Ma le conseguenze del disturbo non finiscono qui. Esso può provocare crisi di soffocamento e raramente anche infezioni polmonari perché il latte rigurgitato può andare di traverso ed
essere inalato. Non c'è da star tranquilli insomma quando il piccolo è affetto da questo disturbo, malgrado il fatto che usualmente le sue condizioni generali si mantengano buone. A mio giudizio anzi è quasi sempre necessario curarlo, sia per evitare tutti i disagi che ho descritto, sia per
prevenire abitudini difficili da eliminare in seguito. Come succede con il bambino affetto da coliche infatti, il piccolo rigurgitatore ha spesso necessità di essere consolato in continuazione e prende il "vizio" di addormentarsi esclusivamente in braccio.
Diagnosi e cura del reflusso
Nella mia esperienza la diagnosi di reflusso si può fare in quasi tutti i casi con la semplice compilazione del seguente questionario. Se il punteggio supera gli otto punti, il bambino ha il reflusso. Se la sua sofferenza causa molto disagio a se stesso e alla famiglia, allora è giustificato iniziare la cura che vi descrivo sotto. Ovviamente, l’ideale sarebbe che tutto questo venisse fatto, se possibile, con la supervisione di un pediatra o di un gastroenterologo.
Questionario per il reflusso
Sezione I: Primi sei mesi
1. il piccolo/la piccola ha rigurgiti frequenti e a distanza anche di varie ore dalla poppata? (per rigurgito si intende l’emissione dalla bocca di contenuto gastrico che avviene senza sforzi o conati)
da 2 a 5 al giorno 3 punti
da 5 in su 5 punti
2. Il bambino dà l’impressione che ogni tanto gli venga su l’acido e che lo rimandi giù, talvolta con un’espressione di disgusto?
1 volta al giorno 2 punti
da 2 a 10 5 punti
3. ha il singhiozzo più di una volta al giorno?
da 1 a 3 volte al giorno 3 punti
da 4 in su 5 punti
4. ha ruttini frequenti, anche a distanza di varie ore dalla poppata?
da 2 a 4 volte al giorno 2 punti
da 5 in su 5 punti
5. ha episodi sporadici di vomito doloroso e a getto?
1 volta alla settimana 3 punti
da 2 in su 5 punti
6. ha un’agitazione costante (“non sta mai fermo”), sia nella veglia che nel sonno?
sì 2 punti no 0 punti
7. ha “coliche”, cioè crisi di pianto di dolore, non spiegate dal pediatra in altro modo?
di tanto in tanto 1 punto
1 volta o più al giorno 3 punti
8. ha spesso una poppata “difficile”, disturbata da frequenti irrigidimenti e arcuamento del dorso, pianti e distacchi dal seno (o dal biberon) e interruzione della poppata stessa, malgrado sia evidentemente affamato/a?
1 volta al giorno 2 punti
>1 volta 3 punti
9. ha la tendenza a tenere il collo piegato da un lato, tanto da aver fatto pensare a un problema muscolare o neurologico?
talvolta 2 punti
usualmente 4 punti
Totale dei punti………………………… ………….
Sezione II: dai sei mesi all’anno
1. nei primi sei mesi ha presentato sintomi elencati nella Ia sezione (leggerla)?
2 sintomi 2 punti
3 sintomi 3 punti
>3 sintomi 5 punti
2. presenta ancora rigurgiti?
meno di due volte a settimana 0 punti
più di due volte a settimana 5 punti
3. ha episodi di vomito a getto, spontanei o stimolati da tosse, pianto o altro?
1 alla settimana 3 punti
> 1 alla settimana 5 punti
4. ha spesso il singhiozzo?
1 volta al giorno 2 punti
da 2 in su 5 punti
5. ha il sonno interrotto da risvegli con pianto?
almeno 2 volte per notte 2 punti
da 3 in su 5 punti
6. durante la notte richiede acqua o altro liquido?
1 volta 1 punto
2 volte 2 punti
da 3 volte in su 3 punti
7. ha la tendenza a tenere il collo piegato da un lato, tanto da dare l’impressione di
avere un problema muscolare o neurologico?
talvolta 1 punto
usualmente 4 punti
8. episodi in cui piange di dolore, senza motivi appurati dal pediatra?
da 1 a 2 alla settimana 2 punti
da 3 in su 5 punti
Totale dei punti ……….. ………….
Cura per il reflusso
Tengo a precisare che la cura che sto per descrivervi è quella che prescrivo personalmente a tutti i bambini affetti da reflusso che vengono alla mia diretta attenzione. E’ decisamente diversa da quella che viene suggerita dai miei colleghi pediatri e gastroenterologi, che prescrivono spesso medicinali come gli inibitori della pompa protonica (omeprazolo ecc.), senza fare molto caso all’addensamento del latte ed agli accorgimenti nella somministrazione dei liquidi che io ritengo essenziali. Il risultato è che, nella mia esperienza, la terapia da me adottata funziona nettamente meglio…
Per i bambini allattati al seno:
I bambini allattati al seno nel reflusso hanno un vantaggio e uno svantaggio:
Il vantaggio è che il latte materno, per essere digerito non richiede la secrezione di una grande quantità di acido da parte dello stomaco e perciò il liquido che ritorna verso l’esofago non è fortemente irritante. Infatti i bambini allattati al seno che hanno il reflusso in genere non stanno così male come quelli allattati artificialmente e peggiorano nettamente se prendono delle aggiunte di latte artificiale, proprio perché questo richiede più acido per essere digerito.
Lo svantaggio è che il latte materno non si può addensare e perciò il bambino allattato al seno non può usufruire di una delle misure più efficaci per combattere il reflusso, cioè quella di una dieta esclusivamente solida.
In caso di allattamento al seno comunque è giusto provare a curare il reflusso solo con la somministrazione del Maalox, nelle dosi indicate più avanti (anchor). Se così si riesce ad ottenere un miglioramento notevole e la qualità della vita del bimbo e della famiglia diventa accettabile, si continua col Maalox per tutto il tempo necessario, anche per mesi.
Altrimenti, nei casi in cui il bambino soffre molto e, dopo qualche settimana di prova, non si ottiene alcun miglioramento col solo antiacido, la nostra esperienza ci suggerisce che l’unico modo per migliorare decisamente la situazione è di passare interamente al latte artificiale addensato come descritto qui di seguito. Diciamo interamente, perché anche una sola poppata di latte materno al giorno, per il fatto che introduce un liquido nello stomaco, potrebbe inficiare i risultati della terapia.
Per i bambini allattati artificialmente e per quelli già svezzati
Addensamento con crema di riso del latte per il reflusso
Addensare sempre il latte che si somministra al bambino, a qualsiasi età, nel modo seguente:
Preparazione del latte
Se si usa un latte in polvere, prepararlo prima dell’addensamento, usando 35 cc. di acqua per ogni misurino di polvere, invece dei 30 cc. usualmente raccomandati.
Se si usa un latte artificiale già liquido o il latte vaccino (dopo i sei mesi), diluirlo con 20 cc. di acqua per ogni 80 cc. di latte.
Tutto ciò per assicurare al bambino un buon apporto di acqua, soprattutto nella stagione calda.
Addensamento con crema di riso
Addensare il latte così preparato in un frullatore (in modo che venga omogeneo) aggiungendovi un misurino (quello del latte) di crema di riso precotta (Decoriso) per ogni 30 cc. di latte. La consistenza finale deve essere quella di uno yogurt denso.
Somministrare questo pasto al bambino in un biberon con una tettarella “per le prime pappe”, con un taglio “a stella”.
Niente liquidi
Durante la cura non somministrare mai liquidi liberi (né acqua, né camomilla né succhi di alcun genere), perché tendono a ritornare su portandosi dietro il latte addensato e le pappe e pregiudicano quindi il risultato della terapia. I fluidi forniti dal latte addensato sono più che sufficienti per le esigenze del piccolo.
Gestione cauta dei liquidi
I liquidi peggiorano sempre il reflusso gastroesofageo e perciò dovrebbero essere evitati. Durante i primi mesi il bambino ne prende comunque abbastanza nel latte, anche se addensato nel modo descritto sopra. In seguito, durante lo svezzamento, anche nelle pappe cotte ci sarà abbastanza acqua per le sue esigenze, ammesso che a tali pappe non si aggiunga sale in abbondanza e che il bambino non prenda mai alimenti zuccherati (attenzione agli omogeneizzati di frutta!).
Nella stagione calda però, o quando il piccolo comincia a muoversi più vigorosamente e a sudare molto, può diventare comunque necessario somministrargli dell’acqua “libera”. In questo caso bisogna cercare di farlo rispettando quattro regole fondamentali:
1. Se il bambino sembra assetato, offrirgli solo acqua, mai liquidi dolci o acidi come la camomilla e i succhi di frutta.
2. Abituarlo a bere solo durante il giorno e solo piccole quantità per volta (dieci cc. al massimo), anche se molto spesso. Mai bicchieri pieni.
3. Non somministrare più acqua (tanto meno latte non addensato!) né a cena né dopo cena, né durante la notte.
4. Evitare cibi molto salati (come il prosciutto) e quelli molto dolci, perché possono provocare la sete, costringere il bambino a bere di più e quindi rischiare un peggioramento dei sintomi.
inoltre:
L'allergia al latte dei bambini potrebbe essere "aggirata" scaldando il latte ad alta temperatura. è quanto sostiene uno studio pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology a cura dei pediatri della Mount Sinai School of Medicine di New York
Secondo lo studio, il latte, portato ad alta temperatura, perderebbe la proteina che scatena l'allergia. Lo studio è stato condotto su 100 bambini con allergia al latte vaccino: il 75% non ha mostrato intolleranze verso il latte riscaldato a temperature elevate. Oltre al latte caldo, i bambini hanno consumato merendine dolci, in cui uno degli ingredienti era costituito da latte trattato ad alte temperature.
Ai bambini che tolleravano sia il latte che le merendine (68 su 100) è stato successivamente somministrato del latte freddo: è stato osservato che in questo caso, tranne che per 9 bambini, la reazione allergica si manifestava nuovamente.
Trattandosi di uno studio da approfondire, i ricercatori raccomandano che in ogni caso sia il pediatra o l'allergologo a valutare, caso per caso, quando sia opportuno tentare la somministrazione di latte caldo per verificarne la tollerabilità nel bambino allergico.
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				rosy
														 - MODERATRICE
OFFLINE
 - Iscritto il: 09 lug 2021
 
Ciao. Io ho allattato al seno Ludovica fino ad adesso che ha 4 mesi...  ma i primi 3 mesi aveva comunque coliche a non finire e problemi a fare la cacca. Quindi il mito del latte materno ..almeno per questi problemi è sfatato! 
Io le davo i fermenti ma nulla..qualche volta (tipo una volta a settimana) la faceva ma poi nulla.
Le coliche passati i 3 mesi sono decisamente diminuite..se non passate del tutto. Per la cacchina ho risolto mangiando io qualche prugna la sera (di quelle secche denocciolate) E AL COMPIMENTO DEL 3° mese con l'introduzione della pera nella sua alimentazione. Ora va regolare almeno una volta al giorno e per me è tanto!! eheheh
Quindi porta pazienza.. vedrai che andarà meglio più in là.
Io ero disperata e te ne accorgerai leggendo i miei post di qualche mese fa
 
In bocca al lupo!
			
			
									
												Io le davo i fermenti ma nulla..qualche volta (tipo una volta a settimana) la faceva ma poi nulla.
Le coliche passati i 3 mesi sono decisamente diminuite..se non passate del tutto. Per la cacchina ho risolto mangiando io qualche prugna la sera (di quelle secche denocciolate) E AL COMPIMENTO DEL 3° mese con l'introduzione della pera nella sua alimentazione. Ora va regolare almeno una volta al giorno e per me è tanto!! eheheh
Quindi porta pazienza.. vedrai che andarà meglio più in là.
Io ero disperata e te ne accorgerai leggendo i miei post di qualche mese fa
In bocca al lupo!
