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orecchioni

I primi mesi di vita. Si discute di allattamento al seno e latte artificiale, di come e quando allattare, delle pappe migliori (e peggiori), della depressione post parto, dei pannolini, dei primi controlli medici, di quando (e come) farli dormire, di tutto il resto.
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lalletta77
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Messaggio lalletta77 »

La parotite, comunemente chiamata “orecchioni”, è causata da un virus che provoca un’infiammazione e un rigonfiamento delle ghiandole che producono la saliva, le ghiandole parotidi, ed è spesso accompagnata da una febbre modesta.

Come il morbillo, la parotite è una malattia comune nei paesi non industrializzati e ben controllata in molti paesi occidentali con la vaccinazione. In Italia si verificano ondate epidemiche ogni 3-4 anni e decine di migliaia di casi.

Colpisce soprattutto i bambini tra i 2 e i 12 anni, ma anche più raramente gli adulti non immunizzati.

Cause

La parotite viene trasmessa da persona a persona per via respiratoria. Si può trasmettere tramite uno starnuto o un colpo di tosse, o anche il contatto con oggetti contaminati dalla saliva di una persona ammalata (per esempio un bicchiere o una posata). Il soggetto è contagioso da sei giorni prima della comparsa del gonfiore (tumefazione) fino a nove giorni dopo la scomparsa della stessa. Il contagio maggiore si verifica il giorno che precede la tumefazione.

Sintomi

La malattia ha un periodo d’incubazione di 2-3 settimane, dopo il quale sopravvengono alcuni o tutti tra i seguenti sintomi:

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spossatezza, febbre (che dura in genere 3-4 giorni ed è più leggera nei bambini);
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mal di gola;
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mal di testa;
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dolore al lato del viso e in particolare al padiglione auricolare, che si accentua masticando o deglutendo, soprattutto cibi agri;
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gonfiore della ghiandola parotide (che si trova dietro l’angolo della mandibola, appena sotto l’orecchio) o di altre ghiandole salivari;
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dolore e gonfiore ai testicoli (soprattutto negli adulti).

Il sintomo più evidente è comunque il gonfiore vistoso delle parotidi, che ha fatto guadagnare a questa malattia il nome comune di “orecchioni”. I sintomi sopravvengono in genere inizialmente da un lato per poi estendersi, ma non sempre, anche all’altro, e perdurano per 2-3 settimane; in meno di un terzo dei casi la persona si ammala senza mostrare sintomi (forma asintomatica).

Complicazioni

La malattia può presentare alcune importanti complicazioni, per esempio:

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sordità permanente, per danneggiamento del nervo acustico (uno ogni 20.000 casi), generalmente da un solo lato;
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meningite asettica, un’infiammazione a decorso benigno delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale, che colpisce senza dare sintomi il 50-60 per cento degli ammalati, mentre nel 15 per cento dei casi è sintomatica;
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encefalite, un’infiammazione rara (2 casi su 100.000) del cervello;
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orchite, un’infiammazione del testicolo occasionalmente osservata nell’adolescente e nell’adulto, che si verifica in circa un quarto dei casi nel giovane e nell’adulto, è in genere bilaterale, e può in rari casi portare alla sterilità;
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mastite e infiammazione delle ovaie che non sembra incidere sulla fertilità, con dolore alla parte bassa dell’addome; si verificano (nel 5 per cento dei casi) nella donna adulta;
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pancreatite, una dolorosa infiammazione del pancreas, con dolore alla parte alta dell’addome, nausea e vomito; in alcuni casi si sospetta, ma va ancora confermata, la complicanza del diabete mellito;
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infiammazione della membrana che avvolge il cuore (pericardite);
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infiammazione della tiroide (tiroidite);
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nefrite;
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artrite.

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